C non ha stimoli dal quotidiano e condivide questo malessere con due amici, S, bandista del paese, ed R, ex-benzinaio che vive apaticamente tra le mura della sua spoglia dimora. Da quest’ultimo, C preleva scolature di carburante per realizzare il suo sogno: bruciare il presente che non gli appartiene. C ha continue visioni incendiarie, effimere ed impotenti perché soltanto immaginate dalla sua mente ed affrescate nei suoi occhi. Intanto tre “turisti” approdati sulle rive adriatiche si perdono nel Capo di Leuca tra luoghi abbandonati dalla Storia, ruderi architettonici e macerie sociali mentre un terrorista culturale, chiuso in una vecchia torre costiera, imbastisce parole che forse nessuno leggerà.
“Un viaggio senza senso, un’urgenza di vuoto – da foga iconoclasta bizantina – (nella storia e nella geografia dei personaggi), un ciclico ritorno ed un vagar per scene ed immagini come il perdersi nei tasselli musivi calpestati d’Otranto” questo è “I resti di Bisanzio, un film di Carlo Michele Schirinzi.
La struttura originaria del cinema risale agli anni ‘50. Nel 1968 diviene Piccolo Teatro. Negli anni ’80 diventa un cine- teatro comunale e acquisisce prestigio e rinomanza ospitando artisti e musicisti di fama internazionale. In seguito all’abbandono della gestione comunale la struttura s’è avviata lentamente al degrado. Nel 2003 l’immobile, grazie ad un intervento lungimirante del Comune che ne acquisisce la proprietà, viene ristrutturato e affidata la gestione alla cooperativa Kama. Spazi: L’antica corte interna è stata recuperata per ospitare manifestazioni culturali estive. Adibita anche a teatro, la Sala partecipa all’iniziativa Sale D’essai e al progetto Schermi di Qualità. Dal 2013 è stata digitalizzata grazie al supporto del finanziamento regionale e predisposta per eventi live via satellite con OPEN-SKY.
Intero €5.50
Ridotto €4.50