Uno dei più grandi autori cinematografici contemporanei, l’iraniano Amir Naderi, arriva a Bari per uno speciale appuntamento organizzato dal Circuito D’Autore di Apulia Film Commission e dalla Mediateca Regionale Pugliese, con Fuori Orario e con la rivista Moviement che proprio l’estate scorsa ha dedicato un numero monografico al regista.
Ricco il programma della due giorni.
Si parte martedì 19 novembre alle 20.30 in Mediateca Regionale con l’incontro-master class condotto dal critico Massimo Causo e dall’ editrice Gemma Lanzo nel corso del quale sarà anche presentato il numero monografico di Moviement; a seguire, la proiezione di “Manhattan by numbers” (versione originale con sottotitoli in italiano). Mercoledì 20 novembre alle 20.30 presso il Cineporto di Bari ci sarà la proiezione del film “Cut”, alla presenza in sala del regista stesso.
Nel corso delle due giornate,inoltre, la Mediateca proietterà vecchi titoli di Naderi quali “Il corridore” (martedì alle 11.30), “Acqua, vento, sabbia” (martedì alle 16.30), “A, B, C, Manhattan” (martedì alle 18.00), “Enteazar” (martedì alle 19.30) e “Marathon” e “Vegas” (mercoledì 20, rispettivamente alle 16.30 e alle 18.30). Info dettagliate su www.mediatecapuglia.it.
Amir Naderi-bio.
Nato negli anni precedenti la rivoluzione khomeinista, Naderi comincia la carriera lavorando a Teheran come fotografo di scena. Nel 1971 firma il primo lungometraggio “Khodahafez rafigh” (Arrivederci amico), ma è soprattutto con “Tangsir” (1974) che raggiunge una grande popolarità in Iran, dove la pellicola viene mostrata pochi anni prima della caduta dello Shah. “Il corridore” (1985) è il primo film importante a emergere dal panorama iraniano, seguendo la violenza e le proteste religiose istigate dalla presa di potere dell’ayatollah Khomeini del 1981. Naderi si fa subito notare per lo stile particolare che contraddistingue i suoi lavori, sempre in bilico tra realismo e astrazione; dipinge con poesia povertà e miseria, arricchendo la narrazione di simboli legati all’eterna lotta degli elementi della natura. Lo stesso tema viene ripreso in modo più esplicito nel successivo “Acqua, vento, sabbia” (1989), girato in soli tre mesi e bloccato per tre anni dagli ayatollah. Al termine di questo periodo si trasferisce negli Stati Uniti, col proposito di sperimentare altri modi produttivi. Qui realizza, nel 1993, “Manhattan by Numbers”, a cui segue, nel 1997, “A, B, C… Manhattan”, secondo capitolo di un’ideale trilogia di storie newyorkesi, presentato al Festival di Cannes. Negli Stati Uniti cambia l’ambientazione ma non la sensibilità con cui ritrae il reale. “Marathon – Enigma a Manhattan” è stato presentato al Torino Film Festival 2002 ed è il suo primo film ad avere avuto una distribuzione cinematografica in Italia, dove i suoi film precedenti sono stati visti solo nel programma Fuori orario di Rai 3. Anche il successivo “Sound Barrier” (2005) è stato presentato, fuori concorso, al festival torinese. Nel 2008 ha presentato in concorso alla 65ª Mostra del Cinema di Venezia “Vegas: Based on a True Story” con Nancy La Scala, mentre del 2011 è “Cut”, girato questa volta interamente in Giappone. Oltre che regista è anche sceneggiatore e montatore di buona parte delle sue opere.