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tango
Note
Venezia 2013 - Premio speciale della giuria

Scheda e sinossi

Tango libre di Frédéric Fonteyne
Drammatico — 98' (Francia, Belgio, Lussemburgo, 2012)
Con Francois Damiens, Sergi Lopez, Anne Paulicevich, Jan Hammenecker, Zacharie Chasseriaud Drammatico

JC è una guardia carceraria, è un uomo senza una storia che si nasconde dietro le regole. Ha solo una fantasia: ballare il Tango. Una notte, nel salone della scuola di tango, JC incontra Alice. Danzano contemporaneamente e il giorno successivo la vede di nuovo nella stanza della prigione, dove si effettuano le visite. Alice è la moglie di due detenuti, Fernand e Domenico, che lei segue con suo figlio di prigione in prigione. Le regole penitenziarie proibiscono alle guardie di socializzare con i visitatori, ma per la prima volta nella sua vita, JC sta per infrangere le regole…

Trailer

Tango libre è stato proiettato nelle seguenti sale: ABC, Supercinema Cicolella.

Critica

G. Arnone

il film è ineccepibile per stile, scrittura, recitazione. Possiede originalità da vendere e ammirevole disinvoltura per come riesce a dipanare una matassa intricata. Tango Libre è tanti – troppi? - film in uno: è commedia romantica e machiavellica, un prison movie leggero, una storia intimista, un musical con “la malinconia triste del tango" (Fonteyne).
E il tango è un generatore di ulteriori sottotesti: ballato in carcere dai detenuti - in una delle scene più belle - diventa metafora della volontà di liberazione dei corpi. Ma è anche passione, tradimento, pulsione latente (l'omosessualità), il desiderio»

Tratto da cinematografo.it

«Carcere e Tango. Bisogna essere belga per combinare le due cose? Frédéric Fonteyne ha previsto che l’associazione poteva fare scintille.(...)Iinsieme ai passi di danza il regista fa entrare dietro le sbarre un soffio di libertà, l’ amore circola tra i personaggi e si aterializza in piroette e rutilanti cambi di ambientazione. »
M. Blottière
Télérama
«E’ un film che ha il ritmo e la luce della milonga e la tristezza malinconica del tango. E di quei balli ha la capacità di svelare i misteri del corpo, la potenza, la sensualità» »
F. lz.
Il Venerdì di Repubblica
«Tango libre mette in abisso uno spettatore, un uomo abituato a guardare gli altri vivere. E lo fa invitandolo al ballo sfrenato di un cinema leggiadro, che sa tracciare tensioni complesse (amicali ed erotiche, sentimentali e sadomasochistiche) e comunque negarsi allo psicologismo (Fonteyne rimane un virtuoso dell’atmosfera, della sottrazione), definendo i suoi personaggi nel febbrile fluire dei fatti. Tra Leconte e un Blier ammorbidito, un film medio d’autore che si disimpegna nei generi, lasciando un fugace post-it rivolto al cinema d’oggi. Sopra c’è scritto un innocuo e sognante messaggio: «Dalle prigioni della crisi, dalle secche del reale, si può pensare d’evadere».»
G. Sangiorgio
filmtv.it

Pubblico

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