Davide è un quattordicenne catanese che vorrebbe esser nato donna. In conflitto con il padre fugge di casa e cerca rifugio nella comunità di emarginati di Villa Bellini, il più grande parco della città.
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(...)non è l'omosessualità il tema del film, tantomeno l'universo piume e lustrini delle drag queen di Muccassassina. "La cosa che più mi colpisce è che in certe esistenze il concetto di famiglia è totalmente diverso da quello convenzionale", spiega Stefano Grasso(...). "Il nostro Davide la famiglia l'ha trovata altrove, in un parco che è un bordello a cielo aperto popolato da una comitiva di sbandati. Il suo è un romanzo di formazione", conclude Riso, "I 400 colpi" del terzo millennio, una storia politica su una minoranza che l'informazione globalizzata tende a ignorare". Un film che non mostra "la grande bellezza", ma la bellezza - per dirla col Genet di Querelle - "che giace in fondo a un letto di turpitudine".
Tratto da trovacinema.repubblica.it