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moebius loc

Scheda e sinossi

Moebius di Kim Ki-duk
Drammatico — 90' (Corea de Sud, 2013)
Con Hyeon-jae Jo, Young Ju Seo, Eun-woo Lee

Consumata dall’ odio nei confronti del marito per le sue continue infedeltà, la moglie vuole vendicarsi di lui ma finisce per evirare il figlio e poi scompare sopraffatta dal senso di colpa. Per il figlio che versa in una condizione miserevole a causa sua, il padre cerca di fare qualcosa solo per rendersi conto che il ragazzo non può guarire. Allora l’uomo si priva della virilità che è stata l’origine di tanta miseria e si dedica anima e corpo al figlio. Di conseguenza la ferita in un certo modo si rimargina, ma un giorno la moglie torna a casa e la famiglia precipita verso una distruzione ancora più orrenda.

Trailer

Moebius è stato proiettato nelle seguenti sale: ABC.

Critica

M. P. Fusco

Certe volte, la gelosia. La moglie coreana tradita non fa scenate furibonde(...)prende semplicemente un coltello per eliminare per sempre lo strumento usato per il tradimento.
E’ un film in cui le donne coreane emergono tutt'altro che rassicuranti. "Non racconto l'universo femminile coreano, nessun film lo fa, non tutte le donne sono come la madre o l'amante. Va detto però che la donna coreana di oggi è il risultato del comportamento degli uomini nel passato. Ed è vero, molte donne coreano fanno paura"

Tratto da repubblica.it

« il regista coreano ammassa paradossi e sgradevolezze, pare voler giocare sporco a tutti i costi, ma quanto a raccapricci e pornografia abbiamo visto di peggio. Lo shock semmai è psicologico, il disagio culturale. Psicanalisi applicata alla macrostruttura sociale, con varie ed eventuali derive edipiche: l'uomo non è nemmeno ciò che mangia, ma il sesso che ha. Da qui strutture di potere ed equilibri sociali, status quo identitari e fuffa varia. L'astrazione della messa in scena, la musica solenne, l'assenza di dialoghi e la travolgente ironia fanno salvo lo spettacolo, senza renderlo innocuo. Il che salva il cinema. »
G. Arnone
cinematografo.it
«mostrare il legame indissolubile esistente non solo tra il corpo umano e quello sociale, ma anche tra le diverse componenti di un ossimoro. Il piacere si mostra fatidicamente connesso al dolore, la nascita porta con sé oscuri strascichi di morte, così come i rapporti tra genitori e figli non riescono a scrollarsi di dosso l’ingombrante presenza di quel sesso che pure è l’inevitabile propulsore di un nucleo familiare. Tutto unito in un inquietante nastro di Moebius dove l’unico elemento di pace e di rottura sembra la rinuncia, soprattutto maschile, alla propria virilità e al desiderio di sopraffazione che porta con sé.»

Pubblico

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