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Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve

di Felix Herngren

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Scheda e sinossi

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve di Felix Herngren
Avventura, Commedia — 114' (Svezia, 2014)
Con Robert Gustafsson, Iwar Wiklander, David Wiberg, Mia Skäringer, Jens Hultén, Bianca Cruzeiro

Allan Karlsson, dopo una vita lunga e intensa, finisce in una casa di riposo, convinto ormai di essere giunto alla fine dei suoi giorni. Nonostante il suo stato di salute sia ancora ottimale, la sua quotidianità è pervasa dalla noia. Pochi giorni prima del suo centesimo compleanno, l’uomo decide di fuggire dalla sua tediosa vita di tutti i giorni. Allan scappa dalla finestra della sua stanza e si ritrova coinvolto in una serie di eventi comici e inaspettati, tra i quali l’incontro con una gang di criminali, una serie di omicidi, una valigia piena di banconote, un elefante e un poliziotto incompetente… Per chiunque altro questi avvenimenti avrebbero rappresentato l’avventura di una vita, ma per Allan sono eventi del tutto ordinari.

cultura.panorama.it

Trailer

Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve è stato proiettato nelle seguenti sale: Nuovo Splendor, Multisala Roma, DB D’Essai, Metropolis Multisala, Cinema Opera, ABC, Cinema Roma, Pixel Multicinema.

Critica

G. Visitilli

è un film essenzialmente divertente, con colpi di scena e momenti di grande surrealismo, che si avvalgono di un buon montaggio e una straordinaria fotografia. Il centenario, insieme ad altri film(...), segna ancora un passo verso quella new wave umoristica scandinava, di cui si fa un gran parlare(...) Allan è un circense che conosce bene quell'antica e difficile arte arte della libertà, capace di combinare piccola e grande storia. E un tempo segnato dal nostro breve passaggio

Tratto da D'Autore

«Allan Karlsson è una specie di Zelig scandinavo, un puro e inconsapevole Forrest Gump con l’inettitudine distruttiva di un Buster Keaton. Modelli che l’irresistibile performance di Robert Gustaffson assimila e ripropone in modalità implosiva e catatonica. E’ grazie a lui se questa operazione, che frulla con disinvoltura slapstick e black comedy, non è solo derivativa. Il modo in cui trasforma in pura forza corrosiva il registro monotono e la mimica catalettica, alza l’asticella qualitativa del film proiettandolo oltre la dimensione farsesca.»
G. Arnone
cinema.mtv.it
«Il regista riesce abilmente a fondere realtà e finzione in un viaggio picaresco giocato sugli opposti: nonostante tutto ciò che gli accade sia caotico e assurdo, Allan resta impassibile nella sua sincera ingenuità. E Gustafsson, che gode di un’alta considerazione in patria, offre una performance trasformista degna di Leonard Zelig, molto equilibrata e divertente. »

Pubblico

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