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ida loc
Note
Oscar 2015 - iglior Film Straniero, BFI London Film Festival 2013-Miglior Film, Toronto 2013-Premio della critica, Sundance 2014-Selezione Ufficiale

Scheda e sinossi

Ida di Pawel Pawlikowski
Drammatico — 80' (Polonia, Danimarca, 2013)
Con Agata Kulesza, Agata Trzebuchowska, Joanna Kulig, Dawid Ogrodnik, Adam Szyszkowski

Polonia, 1962. Anna è una giovane orfana cresciuta tra le mura del convento dove sta per farsi suora: poco prima di prendere i voti apprende di avere una parente ancora in vita, Wanda, la sorella di sua madre. L’incontro tra le due donne segna l’inizio di un viaggio alla scoperta l’una dell’altra, ma anche dei segreti del loro passato. Anna scopre infatti di essere ebrea: il suo vero nome è Ida, e la rivelazione sulle sue origini la spinge a cercare le proprie radici e ad affrontare la verità sulla sua famiglia, insieme alla zia. All’ apparenza diversissime, Ida e Wanda impareranno a conoscersi e forse a comprendersi: alla fine del viaggio, Ida si troverà a scegliere tra la religione che l’ha salvata durante l’occupazione nazista e la sua ritrovata identità nel mondo al di fuori del convento.

trovacinema.repubblica.it

Trailer

Critica

P. Mereghetti

La rivelazione che con altri registi avrebbe potuto dare il via a un qualche melodramma dalle assonanze ottocentesche, è raccontata da Pawlikowski con un'economia di mezzi e di effetti ammirevole ed emozionante(...).Con un salto stilistico radicale(...)Pawlikowski inquadra le sue due protagoniste dentro a immagini di una bellezza classica, perfettamente equilibrate nell'insolito formato "quadrato" che si usava negli anni '40 (1:1,33), elegante ma anche freddo e glaciale nella compostezza di un bianco e nero che usa tutti i possibili toni del grigio. E soprattutto di un rigore formale che sembra solo di facciata e dà l'impressione di essere sempre sul punto di sgretolarsi. 

Tratto da Corriere della Sera

«(...)un intenso percorso di formazione diviso nettamente in due parti: l’educazione monastica e quella sentimentale(...). La ricerca di Ida delle sue origini diventa un’esplorazione della storia recente della Polonia, dal momento più difficile (la guerra) ai tentativi di provare a costruirsi una nuova identità. Splendida la fotografia in bianco e nero del semi-esordiente Lukasz Zal e le scelte, particolarmente colte, di una colonna sonora segnata da diversi motivi classici: l’unione crea una messinscena di rara eleganza.»
A. Chimento
cinematografo.it
«Ida e Wanda, intorno a loro, Pawlikowski tesse il suo intimo manifesto parallelo ad un Paese che seppur plumbeo, oppressivo e schiavizzato, coglieva in quegli anni un'esplosione di musica jazz (da Komeda a Namyslowski)(...) conferendo a quelle terre la possibilità di un'uscita al di fuori dalle forme di esilio provinciale. I legami di sangue, la famiglia, il valore della fede, le tematiche essenziali e il tocco vibrante della composizione, rimandano infine all'austerità di R. Bresson, o perfino a scomodare le opere prime di Kieslowski.»
F. Bruni
vertigo24.net

Pubblico

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