Un uomo in viaggio a bordo di una station wagon verde. Alla ricerca di qualcosa, forse la refurtiva di una rapina dimenticata. Una donna dalla pelle scura, scaricata e poi inseguita da un piccolo gangster, cui forse ha sottratto qualcosa di grosso. Perché Donato decide di soccorrere Norah, e portarla con sé lungo un tratto del suo misterioso percorso? Perché Norah non si allontana da Donato e gli sta addosso fino alla fine, fino a scoprire per intero le ragioni della sua ricerca? L’incontro casuale di due vite “con le spalle al muro”. Sullo sfondo, una provincia italiana che si stenta a riconoscere. Un paesaggio senza luoghi, perennemente imbiancato dalla neve.
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un racconto che evoca lo stile del genere “noir” con i suoi elementi tipici come il momentaneo incontro tra esseri umani il cui destino fallimentare è segnato. Ma in un film quasi del tutto privo di azione e di intreccio, quasi interamente affidato (...) alla suggestione dell’atmosfera. Stefano Incerti, il regista, è forse tra quelli della ultrapromettente nouvelle vague napoletana degli anni Ottanta-Novanta il più eclettico e ribelle a una riconoscibile classificazione.
Tratto da La Repubblica