A diciotto anni, Maria Enders ha avuto successo in teatro con Maloja Snake. Ha interpretato Sigird, una ragazza ambiziosa che ha affascinato e condotto al suicidio Helena, una donna matura. Questo ruolo ha cambiato la sua vita. Dopo vent’anni, al culmine della sua fama, le fu chiesto di ricevere a Zurigo un prestigioso premio a nome di Wilhelm Melchior, l’autore e regista che ora vive come un recluso, a Sils Maria (Switzlerland). Ma la morte improvvisa di quest’ultimo, poche ore prima della cerimonia, sconvolge Maria Enders facendola tornare indietro nel tempo, in un periodo ancora irrisolto.
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Il movimento del film è accordato ai luoghi. Sils Maria è dove Nietzsche elaborò il suo ritorno, incessante come le nuvole che Arnold Franck, pioniere del cinema di montagna ha filmato nelle sue immagini in bianco e nero che Maria guarda per ispirarsi(...). Cosa insegue la nube? Forse il racconto della giovinezza, proiezione di una mitologia di sè, che è impossibile declinare al presente, e che attraversa il cinema di Assays dei tempi del primo film, Desordre in cui nonstante la contiguità, la giovinezza appariva già lontana.
Tratto da Il Manifesto