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Vijay-il mio amico indiano

di Sam Garbarsky

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Scheda e sinossi

Vijay-il mio amico indiano di Sam Garbarsky
Commedia — 90' (Belgio, Lussemburgo, Germania)
Con Moritz Bleibtreu, Patricia Arquette, Danny Pudi, James Michael Imperioli, Catherine Missal

Will Wilder (Moritz Bleibtreu) è depresso perché sembra che la sua famiglia e gli amici si siano dimenticati del suo 40° compleanno. Ora, poi, lo credono tutti morto dato che la sua macchina appena rubata è stata ritrovata dopo un terribile incidente. Will decide così di realizzare un suo vecchio desiderio e va al proprio funerale, per scoprire cosa pensano veramente i suoi cari di lui. Con la complicità del suo migliore amico Rad (Danny Pudi), un ristoratore indiano, si traveste e diventa Vijay Singh, un distinto e galante Sikh, completo di barba e turbante. Incredibilmente la moglie di Will, (Julia Patricia Arquette), comincia a provare un certo interesse per l’affascinante straniero Vijay e Will, protetto dal suo stesso travestimento, in pochissimo tempo si trova a corteggiare la propria vedova! Nei panni di Vijay, Will inizierà a conoscere delle verità imbarazzanti su di sé e si troverà a confrontarsi con un solo problema: Vijay gli piace molto di più di quanto si sia mai piaciuto quando era Will. E così sta succedendo a tutti gli altri!

Trailer

Vijay-il mio amico indiano è stato proiettato nelle seguenti sale: Nuovo Splendor.

Critica

E. Ermisino

“IO è un altro” scriveva Rimbaud(...)significa non essere ciò che la famiglia e la società si aspettano. È il rifiuto del già detto e del già visto. Vijay è l’occasione per Will per non essere più quello che a cui tutti erano abituati(...). Un film “malincomico”, si potrebbe dire, rubando una definizione coniata per un certo tipo di cinema italiano, e che ben si addice al lavoro di Garbarski. Anche se siamo a New York, il suo cinema rimane di tipo europeo. Il suo protagonista si chiama William Wilder, un chiaro omaggio a Billy Wilder e a tutti gli artisti tedeschi che partirono per l’America negli anni Trenta e Quaranta. A cui Garbarski, idealmente e affettivamente, si sente vicino.

Tratto da oggialcinema.net

«Garbarsky questa volta si perde nel gioco pirandelliano delle maschere al quale questo film fa riferimento e di quella voglia che fu di Mattia Pascal di prendersi gioco della morte.»
A. Baroni
35mm.it
«Il tema della maschera che ritorna, l’uno, nessuno, centomila qui portato all’ennesima potenza, con un attore egocentrico ed insoddisfatto della propria professione che coglie al volo l’occasione di una vita. Quella di ‘recitare’ una parte per sempre. Da qui all’eternità. »
F. Boni
cineblog.it

Pubblico

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