Robyn Davidson ha venticinque anni e un progetto folle: attraversare a piedi il deserto centrale australiano, da sola. Da Alice Springs all’Oceano Indiano, camminerà per 2700 kilometri, in compagnia di tre cammelli e del suo cane Diggity. Dopo un paio d’anni di preparazione, passati a prendere confidenza con gli animali e ad indurirsi i piedi in vista della fatica, e dopo i saluti alla famiglia e ai pochi amici, nel 1977 Robyn dice no all’inazione e alla mancanza di concretezza che guida le vite di tanti suoi coetanei e muove i primi solitari passi, con la sponsorizzazione del National Geographic e l’accordo di incontrare periodicamente lungo la strada il fotografo Rick Smolan, per permettergli di documentare l’epica impresa.
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Davidson si porta dietro una voglia di nomadismo che non le fa piantare le tende in nessuna parte del mondo e il film non cerca mai di scavare dietro questo suo sentirsi “senza fissa dimora”, Curran accetta questo mistero e costruisce il film con una illustrazione, non un suo scavo.(...)ha solo seguito il viaggio stremante e avventuroso di una ventisettenne e dei suoi quattro dromedari(...)
Tratto da Il Corriere della Sera