Jordan Belfort di giorno riesce a guadagnare migliaia di dollari che con la stessa velocità sperpera in droga, sesso e viaggi intorno al mondo. Passato dal vendere gelati ad essere il capo di un ufficio di stockbroker, Jordan è avido, ama il potere e ogni forma di eccesso. Mentre conduce la sua attività con metodi alquanto discutibili, vive una burrascosa relazione con la moglie da cui ha due figli. Però negli anni Novanta il suo appetito insaziabile, la dissolutezza e la partnership con il designer di scarpe Steve Madden gettano il suo nome nel fango.
È un viaggio lisergico nelle lande del Gilliam (incompreso) di Paura e Delirio a Las Vegas non meno che nella lucida follia di un classico riscritto con la sfacciata frenesia dei geni di T. Winter e definitivo nel descrivere il desiderio di opulenza di un gruppo di autodidatti fuoricontrollo (...) che ha i suoi riti un pò sconci e mette in cima alla piramide un capo indiscusso. (...) È gente passata dalle transizioni pidocchiose all’ombra dei garage in affitto al “rumore del denaro”. Potenziali assassini che per la carta di platino potrebbero parimenti uccidere. (...) Fratelli minori dei Bravi Ragazzi di Scorsese, delle anfetamine, del Lemmon 741. (...) Broker assatanati e celiniani (...) illuminati da una luce sinistra. Attraversano la notte in un orizzonte alterato e di mostrarsi diversi, non gli importa.
Tratto da Il Fatto Quotidiano