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classe locandina

Scheda e sinossi

La mia classe di Daniele Gaglianone
Drammatico — 92' (Italia 2013)
Con Valerio Mastandrea, Bassirou Ballde, Mamon Bhuiyan, Gregorio Cabral, Jessica Canahuire Laura

Un attore impersona un maestro che dà lezioni di italiano ad una classe di stranieri che mettono in scena se stessi. Sono extracomunitari che vogliono imparare l’italiano, per avere il permesso di soggiorno, per integrarsi, per vivere in Italia. Arrivano da diversi luoghi del mondo e ciascuno porta in classe il proprio mondo. Ma durante le riprese accade un fatto per cui la realtà prende il sopravvento. Il regista dà lo ‘stop’, ma l’intera troupe entra in campo: ora tutti diventano attori di un’unica vera storia, in un unico film di ‘vera finzione’.

Trailer

La mia classe è stato proiettato nelle seguenti sale: Il Piccolo Cinema, Cinema Elio, Sala Farina, Supercinema Cicolella, DB D’Essai, Cinema Roma.

Critica

M. Galardini

Vuole essere un’intrusione meta-cinematografica nelle strutture della fabula, laddove realtà e finzione si intrecciano (...). L'idea è emersa poche settimane prima dell’inizio delle riprese: parte dei 17 ragazzi, non hanno i documenti in regola per lavorare nel film. Da qui l’idea di introdurre la variabile umana all'interno del film stesso, interrompendo il flusso narrativo classico, invadendo lo spazio profilmico con telecamere, pause e (...) cambiando il registro dei dialoghi.

Tratto da mediacritica.it

«Rea­liz­zato in due set­ti­mane di riprese, è un film d’urgenza rara. Come un demo punk di una band che incide tutto in diretta e in una sola ses­sion. Volume a palla, cuore gon­fio e tante cose da dire. Ma (...) Gaglia­none sa come con­te­nere furia e pas­sione e arti­co­lare il pro­prio dire.(...) Ha impa­rato a gestire l’urgenza e la rab­bia intreccian­dola nella pra­tica di un cinema che s’interfaccia con il rischio rifiu­tando di per­cor­rere i sen­tieri noti. Un film potente, sca­bro, severo e dolente che nel con­fer­mare la «giu­stezza» del talento di Gaglia­none, ne con­ferma anche la… grande bellezza.»
G. A. Nazzaro
Il Manifesto
«Un attore e un regista decidono di fare un film su una classe di extracomunitari che studiano italiano. Le loro facce, le loro storie, il loro italiano imperfetto e espressivo nutriranno il film facendone quasi un documentario.»
F. Ferzetti
Il Messaggero
«La docufiction di Daniele Gaglianone è ben fatta, pur se ammantata di demagogia. »
M. Bertarelli
Il Giornale

Pubblico

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