“Arance e martello” è un film “storico”, in “costume”, ambientato nella calda estate del 2011; due anni fa, nel pieno del potere berlusconiano. La vita di un tranquillo e ordinario mercato rionale è stravolta dalla notizia della sua chiusura da parte del Comune. L’unica realtà politica a cui rivolgersi è una sezione del Pd, al fondo della strada. Separata dal mercato e dal mondo – da anni – da un muro di cemento eretto per permettere i lavori della metropolitana. Da quel momento si vivrà una giornata unica, paradossale, comica e drammatica, nella quale tutto si consuma e tutto diventa paradigma satirico della storia recente del nostro Paese.
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Fa’ la cosa giusta a via Orvieto, San Giovanni, Roma. Come nel film di Spike Lee(...) anche qui la cosa giusta da fare è complicata dalla mescolanza di una umanità varia e multietnica, la cui convivenza nel mercato rionale che il Comune vuole chiudere, fa venire a galla razzismi più o meno consapevoli, contrapposizioni politiche più o meno mature. Ne risulta un film divertente, dove la commistione di linguaggi – quello abituale satirico-televisivo del videomaker-blogger-giornalista e quello più cinematografico del genere popolare per eccellenza, la commedia – genera una non banale rilettura della storia recente del nostro Paese.
Tratto da cinecriticaweb.it