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La sedia della felicità

di Carlo Mazzacurati

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Scheda e sinossi

La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati
Commedia — 90' (Italia, 2013)
Con Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, Antonio Albanese, Giuseppe Battiston, Katia Ricciarelli

Un tesoro nascosto in una sedia; un’estetista e un tatuatore che, dandogli la caccia, si innamorano; un misterioso prete che incombe su di loro come una minaccia. Dapprima rivali, poi alleati, i tre diventano protagonisti di una rocambolesca avventura che, tra equivoci e colpi di scena, li vedrà lanciati in un inseguimento, dai colli alla pianura, dalla laguna veneta alle cime nevose delle Dolomiti, dove in una sperduta valle vivono un orso e due fratelli.

trovacinema.repubblica.it

Trailer

La sedia della felicità è stato proiettato nelle seguenti sale: Cinema Bellarmino, Multisala Alfieri, Cinema Opera, Piccolo Garzia, Multisala Roma, Nuovo Cinema Paradiso, Pixel Multicinema.

Critica

M. Mauti

C'è tutto Mazzacurati nel film perché c'è il suo modo di vedere il mondo, un'umanità in bilico, antieroi che rendono straordinario l'ordinario, in cui la gentilezza vince sull'aggressività. Utopia delle relazioni, raccontando però i dettagli del quotidiano, di un territorio che registra le difficoltà del Paese. Una chiave di lettura della realtà che aveva coinvolto negli anni Roberto Citran, Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Silvio Orlando, tutti presenti in apparizioni cameo in questo film.

Tratto da cinematografo.it

«Questa volta è meglio iniziare dal finale. E non è mica questione di spoiler: semplicemente di rispetto. La sedia della felicità finisce bene, anzi benissimo. Questo significa che Carlo Mazzacurati ci ha lasciati con un’opera testamento che più gioiosa non si poteva.»
«Il film postumo di Carlo Mazzacurati ha il sapore del testamento. Tutti i “suoi” attori hanno una piccola parte e la vicenda stessa pare complementare a quella di La lingua del santo.(...)Il regista ha il tocco ironico e caustico ideale per raccontare una provincia così glocalizzata, e sono al solito le figure di sfondo, definite con la precisione di un miniaturista del cinema, a divertire di più. »
redazione
filmtv.it

Pubblico

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