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mafia

La mafia uccide solo d’estate

di Pif - Pierfrancesco Diliberto

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Locandina La mafia uccide solo d'estate

Scheda e sinossi

La mafia uccide solo d’estate di Pif - Pierfrancesco Diliberto
Commedia — 90' (Italia 2013)
Con Cristiana Capotondi, Pif (Pierfrancesco Diliberto) Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé

Arturo nasce a Palermo lo stesso giorno in cui Vito Ciancimino, mafioso di rango, viene eletto sindaco. Il bambino tenta di conquistare il cuore della sua amata Flora, una compagna di banco di cui si è invaghito alle elementari e che vede come una principessa. Arturo infatti è un ragazzo come tanti altri dell’Italia degli anni ’70 ma, a differenza dei suoi coetanei del nord, è costretto a fare i conti con le infiltrazioni e le azioni criminose della mafia nella sua città. La consapevolezza di Arturo cresce anno dopo anno, ma nessuno lo ascolta. Palermo ha altro a cui pensare. La sua ostinazione a interessarsi di mafia come un fenomeno reale fa separare Arturo e Flora. I due ricongiungeranno solo dopo le stragi del 1992 che apriranno definitivamente gli occhi alla ragazza.

Trailer

Critica

A. Crespi

Ne abbiamo parlato dal Torino Film Festival, dove è passato in competizione: La mafia uccide solo d’estate è uno dei film importanti della stagione. Lo scrive, dirige e interpreta Pif, nome d’arte di Pierfrancesco Diliberto, personaggio televisivo di successo all’esordio al cinema. La scommessa narrativa e stilistica è audace e avrebbe messo nei guai cineasti ben più esperti: Pif la vince alla grande. (…) Storia d’amore, romanzo di formazione, ricostruzione della cronologia “mafiosa” dagli anni ’70 ad oggi: un film che è al tempo stesso un ripasso di storia, che diverte e commuove. Da vedere.è quasi un miracolo. Ha un ritmo incalzante (...) e tiene in equilibrio il difficilissimo mix tra ricordi personali, amori infantili e omicidi di mafia.

 

Tratto da L'Unità

«Attraverso lo sguardo candido di questo alter/ego che dall’ infanzia tracorre alla giovinezza inseguendo il sogno di conquistare l’amore della compagna di scuola Flora (...), Pif ripercorre un ventennio di cronaca costellata da omicidi di mafia (...): il tutto nella cornice di una città che non vuole vedere, che non vuole prendere atto.»
A. Levantesi Kezich
La Stampa
«Colpisce in Pif la disinvoltura nel combinare materiali visivi e registri diversi. Prevale la delicatezza, l’accordo in bemolle tra un ironico racconto di maturazione, il peregrino apprendistato amoroso e il deja-vù dei nostri anni più bui, illuminati dalla consapevolezza del presente.»
G. Arnone
MTV
«"La mafia uccide solo d'estate" di Pif propone un flashback su quel che abbiamo vissuto prima di entrare nell'Italia del ventennio, ma preferisce parlare di mafia e dei suoi morti ammazzati che parlare del berlusconismo, riportandoci quindi a un pre che ci avvicina a un post.»
M. Giusti
Dagospia

Pubblico

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