Walter Mitty, timido photo-editor per riviste, è incapace di vivere nel mondo reale e conduce un’esistenza di fantasia, rifugiandosi in un universo in cui è totalmente all’opposto di ciò che egli è realmente e vive avventure fantastiche. Quando però un importante negativo scompare, Walter è costretto ad imbarcarsi in una vera avventura alla sua ricerca. Basato sull’omonimo racconto di James Thurber, da cui è stato tratto anche il celebre “Sogni probiti”(1947).
Il film è girato con grande cura visiva, per quanto piuttosto debole sia il plot nel suo complesso. Gioia per gli occhi quel susseguirsi di paesaggi naturali meravigliosi, attraversati dal protagonista lanciato all’inseguimento di un… negativo perduto. (...) In effetti il film sfornato da Hollywood ruota tutto attorno ad un mondo fotografico: Walter Mitty (Ben Stiller) è il responsabile capo dell’archivio negativi fotografici di Life (...). Il film ha un grande ritmo, tipico delle storie “on the road”, ma ciò che a noi interessa è la centralità del tema fotografia intesa come passione, come sacro fuoco che brucia ancora più vivo in questo tempo di passaggio epocale tra carta e web, tra analogico e digitale, tra professionalità e tagli. (...) La pellicola intercetta la voglia di cose talvolta imperfette ma pulsanti, portatrici di storie e valori, e si dipana tra i provini a contatto maneggiati dal protagonista nel suo ufficio-archivio, fino alle macchine fotografiche rigorosamente analogiche utilizzate dal fotografo.
Tratto da ilfattoquotidiano.it