Per due giorni e una notte, con l’aiuto del marito, la trentenne Sandra inizia a girare per la città con lo scopo di contattare i suoi colleghi. Il suo intento è di chiedere loro di sacrificare i loro bonus in modo che lei possa continuare a mantenere il suo posto di lavoro.
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Nello spaccato sociale delle storie che il cinema dei due fratelli belgi continua ad inseguire e a raccontare, l’universo della working class o, meglio, quel che oggi ne rimane, e degli ambienti in bilico sul baratro dell’indigenza, il lavoro, quello manuale, e tutta la gestualità a cui esso è legato è uno dei centri nevralgici dell’esistenza. Il gesto lavorativo è l’atto costruttivo attraverso il quale il corpo si fa verbo dell’essere al mondo.
Tratto da sentieriselvaggi.it