L’epopea politica di Silvio Berlusconi è ripercorsa osservando una delle sue principali roccaforti, la Sicilia, e attraverso le disavventure dell’impresario palermitano di cantanti neomelodici, organizzatore di feste di piazza, Ciccio Mira e dei due artisti della sua “scuderia”, Erik e Vittorio Ricciardi.
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Si ride, certo, ma il sentimento finale è quasi straziante. Perché Maresco in fondo ha una grande pietà per il mondo terribile che narra: il vero orrore gli sembra piuttosto il volto dell'Italia di oggi. Belluscone è in questo senso un film politico ma soprattutto morale, un melanconico grido di estraneità nei confronti del presente
Tratto da ilsole24ore.com